giovedì 29 luglio 2010

L'ipocrisia milanese: movida sì, ma solo quella che vuole il Comune.

I recenti episodi della chiusura delle due discoteche più famose della città di Milano fanno sembrare, come buoni specchietti per le allodole, che qualcosa stia cambiando.
E invece credo che sia la solita farsa, a cominciare dal periodo nel quale esce questo "scandalo": le discoteche sarebbero comunque chiuse nel periodo estivo a beneficio delle aperture dei locali estivi gestiti dalle stesse persone che, però, casualmente non sono stati toccati dall'inchiesta.
E mi domando come mai da anni si cerchi di divinizzare questa Milano da bere (o da pippare a seconda dei punti di vista) come la città che si ferma dopo una giornata di lavoro e si gode l'happy hour, bevendosi lo spritz quotidiano, e che poi magari prolunga l'aperitivo in qualche altro locale di moda tirando fino a notte fonda.

Negli stessi ultimi anni, parallelamente, una certa amministrazione comunale con un Sindaco ancora peggiore, ha demonizzato la cultura dell'aggregazione di giovani fuori dai locali, ossia quella che definirei "cultura del botellon". Il mercoledì sera sulla collinetta del MOM affluivano migliaia di ragazzi da Milano e provincia per riunirsi a bere portando bottiglie da casa o comprandole a modiche cifre...dopo un po' di tempo, vuoi perchè si disturbava il vicinato, vuoi perchè nessuno potesse pagare e corrompere qualcuno in Comune, vuoi perchè questa abitudine diminuiva gli incassi di qualcun'altro, tutto questo venne proibito.
Ed è accaduto lo stesso alle Colonne di San Lorenzo che si trovano miseramente transennate!
Così come continua a succedere ogni qual volta si voglia organizzare un botellon tramite passaparola o social network: gli ultimi organizzati in Piola e Bovisa avevano richiamato l'attenzione di cordoni di polizia che impedivano l'aggregazione in un parco per bere in compagnia in virtù di una distorta e patetica ordinanza comunale di un anno fa.

E sarebbe stato bello in questi giorni vedere dei paralleli tra le due culture in voga a Milano, quella delle Colonne e quella di C.so Como, e invece niente! La prima si trova oppressa con qualunque mezzo senza deroghe, la seconda vede due locali temporaneamente chiusi....con la certezza che per la nuova stagione i sigilli della Finanza avranno già preso il volo.

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