venerdì 18 giugno 2010

Adiòs al grande Saramago: il suo ultimo articolo su El Paìs

A Coisa Berlusconi

Não vejo que outro nome lhe poderia dar. Uma coisa perigosamente parecida a um ser humano, uma coisa que dá festas, organiza orgias e manda num país chamado Itália. Esta coisa, esta doença, este vírus ameaça ser a causa da morte moral do país de Verdi se um vómito profundo não conseguir arrancá-la da consciência dos italianos antes que o veneno acabe por corroer-lhes as veias e destroçar o coração de uma das mais ricas culturas europeias. Os valores básicos da convivência humana são espezinhados todos os dias pelas patas viscosas da coisa Berlusconi que, entre os seus múltiplos talentos, tem uma habilidade funambulesca para abusar das palavras, pervertendo-lhes a intenção e o sentido, como é o caso do Pólo da Liberdade, que assim se chama o partido com que assaltou o poder. Chamei delinquente a esta coisa e não me arrependo. Por razões de natureza semântica e social que outros poderão explicar melhor que eu, o termo delinquente tem em Itália uma carga negativa muito mais forte que em qualquer outro idioma falado na Europa. Foi para traduzir de forma clara e contundente o que penso da coisa Berlusconi que utilizei o termo na acepção que a língua de Dante lhe vem dando habitualmente, embora seja mais do que duvidoso que Dante o tenha utilizado alguma vez. Delinquência, no meu português, significa, de acordo com os dicionários e a prática corrente da comunicação, “acto de cometer delitos, desobedecer a leis ou a padrões morais”. A definição assenta na coisa Berlusconi sem uma prega, sem uma ruga, a ponto de se parecer mais a uma segunda pele que à roupa que se põe em cima. Desde há anos que a coisa Berlusconi tem vindo a cometer delitos de variável mas sempre demonstrada gravidade. Além disso, não só tem desobedecido a leis como, pior ainda, as tem mandado fabricar para salvaguarda dos seus interesses públicos e particulares, de político, empresário e acompanhante de menores, e quanto aos padrões morais, nem vale a pena falar, não há quem não saiba em Itália e no mundo que a coisa Berlusconi há muito tempo que caiu na mais completa abjecção. Este é o primeiro-ministro italiano, esta é a coisa que o povo italiano por duas vezes elegeu para que lhe servisse de modelo, este é o caminho da ruína para onde estão a ser levados por arrastamento os valores que liberdade e dignidade impregnaram a música de Verdi e a acção política de Garibaldi, esses que fizeram da Itália do século XIX, durante a luta pela unificação, um guia espiritual da Europa e dos europeus. É isso que a coisa Berlusconi quer lançar para o caixote do lixo da História. Vão os italianos permiti-lo?

TRADUZIONE
La Cosa Berlusconi

Non trovo altro nome con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Polo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere. L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento. Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa. È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato. Delinquenza, nel mio portoghese, significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”. La definizione calza senza fare una piega alla cosa Belusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione. È da tanti anni che la cosa Belusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità. Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Belusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’immondizia della Storia. Gli italiani glielo permetteranno?

giovedì 10 giugno 2010

Resistete, come se fossi con voi!!

Da blitzquotidiano.it

Il premier Silvio Berlusconi era appena rientrato da una cena con i Cavalieri del Lavoro a Villa Miani quando una manifestazione del Popolo viola ha raggiunto la residenza romana del presidente del Consiglio, a Palazzo Grazioli. “La Costituzione non si tocca, la difenderemo con la lotta”, scandiscono con slogan i manifestanti in sit-in. La casa del premier è circondata da forze dell’ordine che hanno transennato via del Plebiscito.

Il traffico inizia ad andare in tilt e il Popolo viola esibisce striscioni del tipo “La mafia ringrazia”, “Partigiani del terzo millennio”, “La libertà nasce con la Resistenza”. I manifestanti, sdraiati sul marciapiede cantano anche ‘Bella Ciao’ battendo le mani, mentre suoni di clacson, dalle auto che attraversano via del Plebiscito, accompagnano la performance dei contestatori.

Alcuni manifestanti del Popolo viola si sono successivamente sdraiati sull’asfalto di fronte a Palazzo Grazioli, costringendo le forze dell’ordine ad interrompere il flusso del traffico fin da piazza Venezia. I manifestanti, un centinaio in tutto, sventolano bandiere e continuano a scandire slogan all’indirizzo del premier Silvio Berlusconi.

Con l’identificazione dei manifestanti da parte delle forze dell’ordine si sta concludendo la manifestazione del Popolo viola sotto Palazzo Grazioli. La polizia ha appena riaperto il traffico a via del Plebiscito e i contestatori rimasti sono ormai una trentina.

Alle 21 veglia davanti Montecitorio. In precedenza, sempre nella serata di giovedì 10 giugno, il Popolo viola aveva fatto una veglia “a supporto della Costituzione agonizzante” in piazza Montecitorio contro il ddl intercettazioni. “Dopo l’ennesimo oltraggio alla Costituzione Repubblicana – si legge in una nota -, il Popolo Viola chiama a raccolta stasera dalle 21 tutte le forze politiche e la società civile affinché si formi un fronte unitario contro l’ennima legge vergogna quale il ddl Alfano sulle intercettazioni. Stasera dalle 21 inizierà una veglia in piazza di Montecitorio”.

lunedì 7 giugno 2010

Conosci il tuo nemico e saprai come sconfiggerlo? il nemico in questione ha un nome ben chiaro

Questa lettera è stata pubblicata da un berlusconiano convinto (del quale emetto le generalità per motivi contraddittori) sulla bacheca di Facebook del popolo viola:

Salve,
ringrazio il popolo viola per l’ opportunità datami di spiegare il motivo per il quale voto Silvio Berlusconi. Uno dei primi motivi è che Berlusconi abbia davvero a cuore il mio paese che lo ami come lo amo io, sono convinto che lui voglia quanto me il bene dell’Italia e degli italiani. Secondo motivo: il suo modo di parlare alle persone, credo che lui sia l’ apolitico per eccellenza, si esprime in modo diretto senza tanti sotterfugi che non portano da nessuna parte, la chiarezza con la quale esprime le sue idee e soprattuto l’ attuazione delle tali. Terzo motivo: la sua acuta intelligenza nel trattare gli affari, dovunque abbia messo le mani è riuscito a diventare il numero uno vedi le televisioni, il calcio, la finanza, la politica e credo che anche nel governare il paese nonostante le mille difficoltà sia burocratiche che ideologiche ormai superate che impediscono al nostro paese di cambiare davvero. Quarto motivo: lui rappresenta davvero la maggior parte degli italiani; è l’ unico capace di governare un paese come il nostro dove la colpa non è mai nostra ma sempre degli altri; a molti serve Berlusconi per scaricare su di lui le proprie colpe se qualcuno fallisce in qualcosa o gli viene male sa già come consolarsi, la colpa è di Berlusconi e del governo. Quinto motivo: l’ ottimismo che mi trasmette. Il suo modo di fare e come il mio, cioè, non piangersi mai addosso ma cercare sempre col sorriso sulle labbra di affrontare i problemi: credo che se una persona ha dei problemi e li affronta con ottimismo per meta li ha già risolti. Sesto motivo: molti punti del suo programma come la diminuzione della burocrazia, il piano casa, la diminuzione dei parlamentari, l’ introduzione nel nostro paese come in tutti quell’ industrializzati dell’energia nucleare (anche se al momento difficilissima da attuare), la diminuzione delle tasse ed il presidenzialismo -che io ritengo assolutamente necessario- poiché se una persona viene eletta dal popolo deve avere, oltre al dovere di governare, anche il diritto di farlo liberamente senza che nessuno gli si metta di traverso, a volte senza motivo o solo perché cosi si ottiene qualche consenso in più. Settimo motivo: credo che lui sia il solo che per il momento riesce a tenere questo paese ancora unito; senza di lui la Lega Nord avrebbe già preso il sopravvento con danni incommensurabili vista la totale assenza dell’opposizione in questo Paese. Ecco io sono campano ed ho vissuto sulla mia pelle l’ incredibile fallimento della sinistra nella mia regione e basterebbe solo questo per farvi capire i miei motivi.Grazie mille per l’ attenzione e soprattuto scusatemi per i molti errori ortografici ma un po’ come Berlusconi scrivo e parlo come penso.

Emendamento 1707

Oggi, martedì 8 giugno, si deciderà in Parlamento sull'eliminazione o meno dell'emendamento 1707, tale emendamento presentato da Gasparri (si si proprio lui), Bricolo, Quagliariello, Centaro, Berselli, Mazzatorta, Divina, prevede una variazione dell'articolo 380 del codice di procedura penale che elenca i casi in cui si deve (non si può, si deve) procedere all’arresto in flagranza. Tra i reati per cui si “deve” arrestare non c’era il delitto di atti sessuali con minorenne, nella proposta attuale chi commette atti sessuali con minorenni e viene sorpreso in flagranza non deve necessariamente essere arrestato se commette un atto sessuale di “minore gravità”.

Adesso si potrebbe disquisire per giorni sul fatto che ci siano reati di pedofilia di minore e maggiore gravità, cosa si intende con questa distinzione?!?!?! Si vorrebbe percaso giustificare qualche comportamento? Sembra immediato pensare agli scandali che riguardano il Vaticano e al caso Noemi Letizia (anche se ormai finito nel dimenticatoio) e direi che non si commetterebbe un grave errore attribuendo a tali scandali il motivo di tale emendamento.
A dir la verità pure le varie vicende sui preti pedofili (e anche sulle responsabilità del caro Ratzinger) sono passate in secondo piano rispetto ad altri fatti molto meno importanti dei quali si sono riempiti la bocca i giornalisti nelle ultime settimane, per non dimenticare i patetici attacchi alla stampa oltreoceano mossi da quotidiani come Avvenire, il Giornale, Libero & co. che mi fanno vergognare di essere italiano.
D'altronde si dimentica in fretta se bombardati di stronzate, come diceva Crozza ieri sera: ora arriveranno i Mondiali, forza italia e quando finiranno Lo amerete tutti un po' di più, dimenticherete le Sue difficoltà attuali.

Saluti